Posts Tagged ‘Spettacoli teatrali’

Un tragico esperimento di 55 anni fa

16 novembre, 2010

Cercando in alcuni archivi storici cosa succedeva nel campo magico in questo periodo di qualche anno fa, ho trovato una notizia tanto tragica quanto anomala, anche perchè non avevo mai sentito parlare nè del protagonista (ma questo non è strano) nè tantomeno del pericoloso esperiemento tentato (e fallito).  Un evento che ricorda da lontano l’incidente incorso ad Harry Houdini con due studenti che probabilmente gli costò la vita alcuni giorni dopo. Sperando di trovare in futuro anniversari più lieti, ne riporto i fatti:

Esattamente 55 anni fa, Ronald Frank, un prestigiatore americano che stava esibendosi sulla, scena di un teatrino di Clarendon ( un paesino del Texas, Usa) è rimasto strangolato per un errore durante il suo esperimento.

L’artista aveva invitato due robusti spettatori a passargli una corda al collo ed a tirare, potendo resistere (in teoria) a qualunque strattone. Le cronache dei giornali riportano come il pubblico, vedendolo stramazzare al suolo,  fosse inizialmente incline a pensare ad una interpretazione realistica ma la cosa si risolse invece in tragedia.

Di seguito quanto riporta un articolo dell’epoca:

Il mago ha cominciato a diventar paonazzo, a sbattere i piedi e ad agitarsi, i suoi due assistenti  improvvisati, pur vedendolo cosi ridotto non allentavano la stretta della fune e restavano li a guardarsi l’un l’altro, quasi per aspettare qualche ordine. Ma l’ordine non è venuto.

Il pubblico, emozionato dallo spettacolo, indubbiamente sensazionale, era tutto in piedi. Ad un tratto a qualcuno è venuta l’idea di gridare: < Basta, basta… ». Ed alla sua voce ha fatto eco quella di tutti gli astanti. Fu solo allora che la stretta mortole venne allentata.

Si calò il sipario. Sorse una confusione indicibile. Tutti corsero verso il palco, formando intorno ad esso una ressa impressionante. È’ dovuta intervenire la polizia per mettere un po’ di ordine ed invitare il pubblico alla calma. Subito veniva chiamato un medico, che si trovava tra gli spettatori e questi, esaminato il corpo del prestigiatore, ne consigliava l’immediato ricovero all’ospedale. (ndr purtroppo senza esito).

…. Il fatto ha destato vivissima impressione fra il pubblico.

In breve tempo si è vista gente davanti al teatrino che domandava che cosa fosse accaduto e poi commentava il fatto in vario modo. « Cosi impareranno a scherzare questi prestigiatori», ammoniva qualcuno. Ma la massima parte non ha potuto far a meno di biasimare i due giovani per la loro azione troppo decisa.

Essi ora si trovano a disposizione delle autorità di polizia.  L’accusa che ad essi si muove è di omicidio colposo. Il Kenzie ed il Williams sono costernati e protestano la loro innocenza, dichiarando che a loro sembrava che il prestigiatore avesse inscenato tutta la sua reazione per rendere l’esperimento più drammatico.

Ronald Frank contava 58 anni di età. Quella di prestigiatore non è veramente la sua professione. Egli era marinaio. Ma avendo molto girato nel mondo e visto tanti spettacoli del genere, ha creduto di poter anch’egli esercitare l’arte del prestigiatore nelle sale e nei teatrini di campagna. Non lascia nessuno al mondo.

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Qualche sassolino nel teatro

11 marzo, 2010

Dare fiducia, mettersi in gioco, accettare di rischiare insieme ad altri per il raggiungimento di un obiettivo di comune interesse succede a tutti.

Procedere con questo stato d’animo e poi ritrovarsi con un “armiamoci e partitedi De Curtisniana memoria (Totò contro Maciste, film italiano del 1962, Popolo di Tebe, armiamoci, e partite!) probabilmente anche.

Però non posso fare a meno di rimanere tutt’ora basito e di buttar giù qualche considerazione in questo spazio.

Mi riferisco al fatto che i gestori di un teatro, mesi fa, accettarono la mia proposta di ospitarmi nella loro struttura, con il mio spettacolo di magia, per alcune sere in una città che non era la mia, dietro compenso (che pareva facile coprire con un minimo di spettatori pervenuti in sala) e lasciando presagire un possibile ritorno economico oltre alla soddisfazione artistica.

Ero curioso, emozionato e contento di fare un’esperienza del genere e malgrado venissi da diversi giorni di spettacolo in giro per l’Italia, quindi ero un pò stanco, mi sono approcciato a questo impegno con fiducia ed entusiasmo.

Ad esperienza conclusa traccio il bilancio. Mai fidarsi di qualcuno che, in base a comune passioni o interessi, penseresti essere tuo sodale o amico se questi non te l’ha detto espressamente. Rischieresti di prendere una cantonata e tutta per tua responsabilità.

Sono arrivato nella struttura che pensavo mi accogliesse, per lo meno con complicità (in quanto non si trattava di un contatto formale con un teatro classico, ma del rapporto con dei coetanei gestori di  un piccolo e nascente teatrino di quartiere) trovando del palese menefreghismo e quasi un’insofferenza alla mia presenza (che non nego il diritto di avere, per carità, ma il lavoro è lavoro).

Formalmente tutto bene, impegni rispettati, teatro a disposizione e apparente pubblicità a favore dello spettacolo, come al solito dice, realizzata.

Nella sostanza il 75%  degli spettatori sono arrivati solo grazie alla mia attivita’ di promozione e non a quella dei gestori che hanno semplicemente messo i remi in barca. Se non mi fossi attivato avrei rischiato di non esibirmi per mancanza di pubblico.

Dopo aver visto cosa si può combinare con la tracotanza, mi permetto di dare qualche consiglio a chi volesse intraprendere un’attività di gestione di una sala teatrale o roba simile:

1) le cicche fuori dal teatro andrebbero tolte ogni sera e prima della serata successiva da terra e dai portacenere. Lo so significa lavorare ma ogni tanto tocca farlo.

2) Gli spettatori arrivati al teatro, se dopo lo spettacolo si fermano a bere qualcosa, magari insieme a chi ha fatto lo spettacolo che si è preso la briga di invitarli, parlargli del teatro che non conoscevano, rischiare la figuraccia di farli arrivare in un posto semideserto,  sarebbero gratificati dal ricevere un saluto dal gestore (sempre di piccolo ambiente e struttura si tratta) e magari un pò di umanità.

3) Capire chi sono le persone che, malgrado tutto, sono venute a teatro puo’ essere utile per farle ritornare, per far venire i loro amici e per fidelizzare un pubblico arrivato li’ per grazia ricevuta. Oppure certo è più comodo poi dire: ” eh la gente s’e’ stufata della magia, c’e’ la partita e non esce di casa, c’e’ troppe offerte “ buttando via ogni eventuale traino.

4) nei giorni successivi agli spettacoli, se siete al corrente dell’esistenza di ambienti (reali o sul web) in cui colleghi e amici comuni all’artista sono presenti, sforzatevi di fare qualche commento, almeno di circostanza circa l’esperienza vissuta o se la ritenete negativa abbiate il coraggio di comunicarlo. Meglio comunque che ignorare tutti gli sforzi dell’artista che ha comunque lavorato diversi giorni praticamente senza riscontri.

5) Infine, se ospiterete un artista proveniente da fuori città soprattutto, sarà buona educazione, anche se vi restasse antipatico fare almeno finta di interessarsi a lui,  fargli qualche domanda sulla permanenza in città, fingere di rammaricarsi di non avere il tempo neanche di offrirgli un caffè o un panino, fargli capire di avere anche la macchina rotta se vedete che si sposta in taxi da 4 giorni così da non proporgli mai neanche un passaggio con cognizione di causa, non far pagare eventuali non-vedenti che si presentassero chissà  come a “vedere” lo spettacolo, non apparire saccenti con l’artista sulle cause della mancata presenza di pubblico, avere il coraggio di fare i conti economici con l’artista e non delegare il tutto all’ultimo in modo che l’artista si trovi a dover ragionare con chi invece non l’ha mai fatto.

Sicuramente ho peccato di ingenuità, sicuramente mi aspettavo cose non dovute, sicuramente non tengo conto di tante variabili, sicuramente dovrei accontentarmi della soddisfazione artistica per essermi esibito per 4 sere con forti riscontri positivi provenienti da chi c’era, ma sicuramente farò tesoro di tale esperienza e di tali contatti professionali.

Non ho fatto riferimenti precisi, ma chi di dovere saprà riconoscersi in quanto scritto senza bisogno di danneggiarlo direttamente.

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